Caes mientras duermes…

ESPAÑOL

Instagram es Como mi árbol de la vida, los recuerdos más remotos se pueden refrescar con el icono a forma de reloj…

Y que pasa cuando esa vida que viviste se ve tan ajena a ti?

Lo más parecido que he encontrado es la sensación de caer mientras duermes. Según los científicos esto sucede porque las pulsaciones bajan casi a cero, llegando a un estado similar a la muerte. En ese momento el sistema nervioso envía un choque eléctrico que provoca la reacción y esa sensación de caer.

El choque eléctrico de tu vida, el que te hace despertar y darte cuenta que has estado durmiendo por mucho tiempo puede ser causado por un momento cualquiera, viendo tus hijos jugar, atendiendo a una pregunta directa a la que no sabes qué contestar, leyendo un libro e identificándote con el personaje , planificando un viaje que no tienes ganar de realizar … pueden ser muchos los escenarios donde la conciencia llega a tu puerta!

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Parecía que vivía a mil pero realmente estaba durmiendo.

Hace poco una amiga me recomendó un libro donde una parte me llamó mucho la atención … “el amor es de dos, en la piel y en el alma…”

hablaba en pocas palabras sobre las relaciones de pareja … “si no deseas continuar en una relación, si no te fascina la persona con quien compartes las sábanas, si sientes que no te hace crecer ni temblar, vete… “

Decía Daniel Habif en su libro Inquebrantables

Hay que tener vergüenza y respeto por uno mismo y decir la verdad. Decirla y aceptarla.

Saber decir la verdad hoy en día es un logro. Las personas en su mayoría no dicen la verdad y tampoco están preparadas para escucharla” quizás es por eso que defiendo las verdades directas, claras y sin sutilezas.

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Yo decidí separarme, ya está dicho. Pero decidir separarse es fácil, lo difícil es llegar a la conclusión de que esa sea la única solución. Por el camino intenté culparme, entenderlo, aceptarlo, reprimirme, contraerme y hasta relajarme…. pero ya nada era suficiente.

Dicen que en la separación se conoce realmente a tu pareja yo creo que es cierto, fuimos fuertes y unidos y lo seguimos siendo, por un amor mayor que son nuestras hijas, nos queda el respeto y el afecto. Los dos tenemos muy claro que las niñas son la prioridad. Y Llegados a este punto les puedo decir que estoy bien, serena y muy feliz.

Cuando hoy mis hijas aceptan una situación diferente que para algunos es difícil, pero la aceptan con alegría, tranquilidad entusiasmo te das cuenta cuanto los niños son pragmáticos, te das cuenta que para ellos es simple de entender el porqué dos personas que se Aman están juntas o que ya no se aman deciden separarse. Ellas sienten que no nos separamos de ellas, ni por ellas. Viven la serenidad de un cambio necesario y es ese equilibrio el que hay que mantener. Cuando tu hija de 4 años sentada en el sofá de un apartamento nuevo te dice sin previo aviso .. “mom you look so happy” … has tomado el camino correcto.

Quiero enseñarles a mis hijas que la felicidad es una elección, que tenemos como seres humanos y como mujeres el deber de ser felices. Que no siempre se hacen las cosas correctamente o aveces en ese afán cometemos más errores. Y sé que es difícil llevar a cabo una elección donde no perjudicas a terceros, que te juzgaran que te juzgaras como también se que es difícil lidiar con sentimientos de mujer y combinarlos con los de madre. Pero debemos aceptarnos y perdonarnos. Quiero que mis Hijas le den el justo valor y peso a las cosas y que comprendan que la familia no es un concepto vacío, es unión de apoyo, de comprensión , de luchar el uno por el otro, de ir creciendo juntos, de demostrarse amor, compartir sin egoísmos, planificar en conjunto, etc. Aferrarse a un concepto vacío de familia puede llegar a perpetuar la infelicidad. Y no hay nada peor para una familia que desarrollarse bajo la infelicidad.

Se que Instagram en estos últimos años ha ido a la par con mi vida privada, les he hecho partecipe de la mayor parte de los eventos, y reconozco que las imágenes demostraban una vida perfecta. Cuando tomé la decisión de separarme decidí también cerrarlo temporalmente. Pensé en ese momento que ya no habría nada que realmente fuera a interesarles, pero con el paso de los días me fui sintiendo en deuda con todos los que me siguen o me leen. A fin de cuentas mi intención ha sido siempre aportar algo a las familias, a sus modos de vidas. No estoy aquí para enseñar una vida color rosa, la vida golpea fuerte pero si estoy aquí para de alguna manera mostrarles mi optimismo y superación ante ella.

ITALIANO

Instagram è come il mio albero della vita, i ricordi più remoti possono essere rinfrescati con l’icona a forma di orologio…

E cosa succede quando la tua vita ti sembra cosi’ strana?

La cosa più vicina che abbia trovato è la sensazione di cadere nel sonno. Secondo gli scienziati, questo accade perché le pulsazioni sono quasi zero, raggiungendo uno stato simile alla morte. A quel punto, il sistema nervoso manda uno shock elettrico che causa la reazione e la sensazione di caduta.

Lo shock elettrico della tua vita, quello che ti fa svegliare e capire che hai dormito per molto tempo può essere causato da un momento all’altro, guardare i tuoi figli, rispondere a una domanda diretta che non sai cosa rispondere, leggere un libro e identificarti con il personaggio, pianificare un viaggio che non vuoi fare… Ci sono molti scenari in cui la coscienza arriva alla tua porta!

Sembrava che vivessi mille, ma stava dormendo davvero.

Un amica mi ha raccomandato di recente un libro in cui una parte di relazione di coppia una frase ha attirato la mia attenzione… “L’amore è di due, in pelle e anima…”

Diceva “Se non vuoi continuare a lavorare in una relazione, se non ami la persona con cui condividi le lenzuola, se senti di non crescere o tremare, vattene… “

Devi rispettarti e dire la verità. Diglielo e accettala.

Dire la verità oggi è un risultato. La maggior parte delle persone non dice la verità e non sono disposte a sentirla, forse è per questo che difendo verità dirette, chiare ed incomprensibile per alcuni.

Ho deciso di separarmi, ecco detto. Ma decidere di separarsi è facile, la parte difficile è concludere che questa è l’unica soluzione. Mentre cercavo di incolpare me stessa, capirlo, accettarlo, reprimere, contrastare me stessa, ecc arrivavo alla conclusione di tutto questo … ormai niente era abbastanza.

Dicono che, in separazione, conosci davvero il tuo partner, penso che sia vero, eravamo forti e uniti e lo siamo ancora, per un amore maggiore che sono le nostre figlie, abbiamo rispetto e affetto. Entrambi abbiamo una chiara comprensione che le ragazze sono la priorita’. E a questo punto posso dirvi che sto bene, serena e molto felice della scelta che abbiamo preso.

Quando oggi le mie figlie accettano una situazione diversa che per alcuni è difficile, ma l’accettano con gioia, tranquillità entusiasmo ti rendi conto di quanto i bambini sono pragmatici, ti rendi conto che per loro è semplice capire perché due persone che si amano sono insieme o quando non si amano più decidono si separarsi. Sentono che non ci separiamo da loro, né per loro. Vivono la serenità di un cambiamento necessario ed è quell’equilibrio che deve essere mantenuto. Quando tua figlia di 4 anni seduta sul divano in un nuovo appartamento ti dice senza preavviso.. «mamma sembri così felice»… hai preso la strada giusta.

Voglio insegnare alle mie figlie che la felicità è una scelta, che abbiamo come esseri umani e come donne il dovere di essere felici. Voglio che sappiano che le cose non sempre vengono fatte correttamente o talvolta in quel desiderio facciamo più errori. Voglio che sappiano che fare una scelta avvolte è inevitabile ferire qualcuno. Voglio imparino che un giorno le giudicheranno ma devono saper perdonare e perdonare se stesse. Che sappiano e che c’è tanto contrasto fra i sentimenti di una donna combinati con quelli di una madre. Ma dobbiamo accettare e perdonare noi stessi. Voglio che le mie Figlie diano il giusto valore e peso alle cose e che capiscano che la famiglia non è un concetto vuoto, è un’unione di sostegno, comprensione, lotta per l’altra, crescere insieme, mostrare amore, condividere senza egoismo, pianificare insieme, ecc. una famiglia priva di certi principi rischia di lasciar perpetuare l’infelicita, E non c’è niente di peggio per una famiglia che svilupparsi sotto l’infelicità

So che Instagram negli ultimi anni è andato di pari passo con la mia vita privata, vi ho resi parte della miglior parte degli eventi, e ammetto che le immagini si sono rivelate una vita perfetta. Quando ho deciso di separarmi, ho deciso anche di chiudere Instagram temporaneamente. Pensavo che a quel punto non ci sarebbe stato piu’ nulla che vi avrebbe interessato, ma, mentre passava i giorni, iniziavo a sentirmi in debito con tutti quelli che mi seguono dopo tanti anni. Continuerò con lo stesso obbiettivo di sempre, Alla fine, il mio intento è portare qualcosa alle famiglie, ai loro modi di vita. Non sono qui per insegnare una vita rosa, la vita colpisce duramente, sono qui per mostrarvi il mio ottimismo e la mia crescita di fronte alla vita.

La mia storia!

Premetto che i miei genitori sono entrambi cubani e ciò fa di me cubana a tutti gli effetti. La situazione in italia ogni giorno peggiorava cosi abbiamo studiato i possibili posti dove potevamo andare, non avevamo una richiesta di lavoro ne avevamo qualcuno che si avesse detto venite qui che noi vi aiutiamo quindi dovevamo essere molto sicuri dei passi da dare sopratutto perché quando hai una figlia, diventata tutto più complicato. Potevamo andare in qualche paese della comunità europea per questioni di documenti magari ibiza perche conosciamo bene lo Spagnolo ma la Spagna anche lei ha la sua crisi magari a Londra ma non conoscevamo l'inglese e ci sembrava anche una città molto fredda e come dice mio marito se proprio dobbiamo lasciar casa almeno che faccia caldo e che abbia il mare. A miami é praticamente state tutto l'anno c'è il mare e la maggior parte della popolazione parla Spagnolo ho molti amici e parenti e tutte le altre volte  che siamo andati in vacanza abbiamo conosciuto molti italiani quindi ci siamo sentiti come a casa. Miami era perfetta tranne che non faceva parte della comunità europea ma io sono cubana e i cubani in america sono privilegiati (L'atto di regolazione cubano 1996 (CAA, per il suo acronimo in inglese) fornisce una procedura speciale, sotto il quale gli indigeni di Cuba o cubano cittadini e loro coniugi e figli di accompagnamento si possono applicare per una carta verde (residenza permanente).  CAA fornisce al procuratore generale degli Stati Uniti la discrezione per concedere la residenza permanente a quelli nati a Cuba o cittadini cubani applicano per una carta verde se: Sono fisicamente presente negli Stati Uniti per almeno 1 anno Sono stati ammessi o concessi il permesso di ingresso Sono ammissibili come immigrati Applicazioni per una carta verde (residenza permanente) possono essere approvate, anche se non soddisfano i requisiti di ordinari emanati sotto sezione 245 della legge di immigrazione e nazionalità (INA, per il suo acronimo in inglese). Poiché paraurti numeriche non sono rilevanti per le impostazioni sotto CAA, non è necessario che i candidati sono beneficiari di una petizione di visto immigrante.  Inoltre, i nativi di cittadini Cuba o cubano, arrivando ad un altro posto che non è una porta di ingresso ancora possono essere ammissibili per una carta verde se USCIS lui ha concesso un'azione differita ed essere ammessi negli Stati Uniti.) Cosi abbiamo deciso di prendere un biglietto per miami con l'idea di chiedere asilo politico e applicare successivamente per "la ley de ajuste cubano" come spiegato precedentemente. Il problema è stato che io e mio marito a l'epoca compagno nn eravamo legalmente sposati quindi avremo dovuto aspettare un anno e 1 giorno per fare la richiesta per poi fare il ricongiungimento famigliare al mio compagno per affrettare i tempi abbia scelto la via più complicata. Siamo arrivati come semplici turisti a miami tramite una amica siamo riusciti a prendere una casa senza dover dare documenti o dimostrare che stavamo lavorando mio marito è andato subito a miami Beach a trovare lavoro lui ha sempre avuto ristoranti in italia ed è un pizzaiolo per fortuna a miami ci sono molti ristoranti italiani e anche se allo zio ha fatto fatica nel trovar lavoro piano piano ha facendo conoscenza ha iniziato a lavorare con un orario molto lungo e stancante ma guadagnava bene io ho iniziato a lavorare nel porto di miami nel mercato del cibo, per iniziare andava bene e sopratutto per essere indocumentati. Cosa che dovevamo risolvere assolutamente. Dopo un paio di mesi siamo andati a Las vegas! Sposarsi la è praticamente a costo 0 e perché no sarebbe stato un matrimonio diverso e "solitario" . Per fortuna ho un cugino che mi ha dato una mano bella grossa nella avventura più difficile. Io e la mia piccola siamo andate in Messico per attraversare la frontiera di ritorno per gli Stati Uniti d'America e chiedere asilo Politico mio marito fuori ad aspettare senza sapere nulla di noi perché ci hanno sequestrato tutto pannolino biberon lacci delle scarpe elastico per i capelli e cellulare sarebbero state massimo 4 ore dicevano sarebbe stato felice e semplice dicevano, peccato che in quella frontiera con il Messico ci sia un carcere di massima sicurezza. Per farla breve siamo state li 30 ore in una stanza piena di donne messicane dell Honduras, dell'equatore tutte che scappavano dalla delinquenza e dei diversi cartele della mafia nei loro paesi per fortuna una volta dentro sono riuscita a rilassarmi non sapevo che ora erano e tanto meno quando saremmo uscite ma con tanti bambini mia figlia giocava e si divertiva gli ufficiali americani ti trattavano abbastanza bene davano latte a qualsiasi ore per tutte le età della migliore marca davano pampers per tutte le taglie colazione per tutti abbastanza abbondante, pranzo e cena. Sentendo lw diverse storie di quelle donne mi veniva la pelle d'oca e ho iniziato ad agitarmi quando la maggior parte di loro facevano 10 o 15 giorni chiuse li dentro! Dopo 30 ore e l'intervista finalmente mi hanno detto Benvenuta negli stati uniti d'america! Che sollievo! . Adesso sapevo che nessuno mi poteva sbatter fuori non ero più illegale e in un anno avremo io e la mia famiglia la residenza permanente in america e dopo 5 anni la cittadinanza sono arrivata in america a tutti gli effetti il 24/7/14 e da quella data stiamo aspettando un anno per la residenza e lottando per "il sogno americano"
Da imprenditori stavamo già entrando nella fase “stress” . La situazione in Italia era sempre peggio,  l’ansia, ci ha portati sempre più sul punto del dubbio. Volendo a tutti costi evitare le azioni legali, la rovina finanziaria, una possibile crisi sentimentale o i problemi di salute, abbiamo studiato i possibili posti dove potevamo andare e iniziare da capo … un po d’aria nuova, di GENTE nuova… ma non avevamo i piedi per terra da nessuna parte e sicuramente non avevamo l’appoggio di nessuno.
Quindi dovevamo essere molto sicuri dei passi da dare, sopratutto perché quando hai figli, diventata tutto più complicato, all’epoca Victoria, la mia bambina più grande, aveva appena 1 anno. Potevamo andare in qualche paese della comunità europea per questioni di documenti, abbiamo pensato alla Spagna, magari Ibiza, perché conosciamo bene lo Spagnolo e sarebbe stato un punto a nostro favore, ma la Spagna anche essa aveva la sua crisi economica dal 2008. I paesi dell’europa settentrionale ci sembravano troppo freddi e grigi, la parte centro-orientale dell’europa non l’abbiamo presa nemmeno in considerazione e la Germania è il secondo paese al mondo scelto per destinazione dell’immigrazione internazionale e anche se preceduto solo da gli Stati Uniti abbiamo preferito fare folla in una città americana , e come diceva mio marito
_se proprio dobbiamo lasciar casa, almeno che sia per andare in una città di mare.
Ed eccoci qua, a Miami da ben 2 anni. In realtà non è stato difficile fare una scelta su quale città americana andare dato che mio marito è rimasto sbalordito e completamente innamorato dal panorama e dalle palme di questa città le tante volte che siamo venuti in vacanza precedentemente. Il problema consisteva nel come andare, problema perché si sa che gli Stati Uniti sono rigidissimi quando si tratta di immigrazione, rischiando che la quantità di documenti e la burocrazia faccia passare la voglia anche ai più motivati e bisognosi, spesso si può sprecare un sacco di energie e soldi e per noi la cosa fondamentale era no ritrovarci al punto di partenza e riuscir a concludere qualcosa. Entrando sul sito ufficiale dell’ambasciata americana abbiamo cercato i tipi di visto (visas) sperando di trovare qualcosa che facesse al caso nostro.
B–1. B–2. Viaggi di lavoro
F. Per motivi di studio
M. Per motivi di studio non accademico o professionale
J. Anche detto ( exchange visa ) per scambi culturali, tirocini, ricerche accademiche , ecc.
H,L,O,P,Q. Lavorare per un periodo determinato presso un datore americano .
Dopo tante lettere e l’entusiasmo in bilico abbiamo cercato anche Visto per artisti in America, Lotteria per vivere in America , Aprire una attività in America. APRIRE UNA ATTIVITÀ IN AMERICA!? soldi, soldi tanti soldi e quando la speranza stava ormai per spegnersi BING!!! una luce al fondo del tunnel
(L’atto di regolazione cubano 1996 (CAA, per il suo acronimo in inglese) fornisce una procedura speciale, sotto il quale gli indigeni di Cuba o cubano cittadini e loro coniugi e figli di accompagnamento si possono applicare per una carta verde (residenza permanente). CAA fornisce al procuratore generale degli Stati Uniti la discrezione per concedere la residenza permanente a quelli nati a Cuba o cittadini cubani applicano per una carta verde se:
Sono fisicamente presente negli Stati Uniti per almeno 1 anno
Sono stati ammessi o concessi il permesso di ingresso
Sono ammissibili come immigrati Applicazioni per una carta verde (residenza permanente) possono essere approvate, anche se non soddisfano i requisiti di ordinari emanati sotto sezione 245 della legge di immigrazione e nazionalità (INA, per il suo acronimo in inglese). Poiché paraurti numeriche non sono rilevanti per le impostazioni sotto CAA, non è necessario che i candidati sono beneficiari di una petizione di visto immigrante. Inoltre, i nativi di cittadini Cuba o cubano, arrivando ad un altro posto che non è una porta di ingresso ancora possono essere ammissibili per una carta verde se USCIS lui ha concesso un’azione differita ed essere ammessi negli Stati Uniti.) Sono nata a Cuba a maggio del 1990. Era perfetto.
Cosi abbiamo deciso di prendere un biglietto per Miami e arrabattarci per un anno e applicare successivamente per “la ley de ajuste cubano” come spiegato precedentemente. Purtroppo mio marito ed io all’epoca non eravamo legalmente sposati e non sapevo quanto realmente questo poteva diventare il mio bastone fra le ruota magari non aveva importanza avendo una figlia in comune ma non me la sentivo di rischiare. Per affrettare i tempi abbia scelto la via più complicata. Siamo arrivati come semplici turisti a Miami e tramite una amica siamo riusciti a prendere una casa senza dover dare costanza della nostra legalità  o dimostrazione  di un attuale lavoro garantendo la sicurezza economica e la puntualità col pagamento dell’affitto. Uno dei tanti pregi di mio marito e che no sa starsene con le mani in mano. Il secondo giorno di essere atterrati aveva fatto un colloquio in un ristorante italiano a Miami Beach. Eravamo per lo più in territorio sconosciuto (in questi casi le vacanze prescindenti  non contavano nulla)  quindi anche se in territorio straniero anzi mi correggo noi stranieri in territorio nuovo abbiamo cercato quello che più ci avvicinava a casa. Cosi il terzo giorno stava facendo le sue prime 8 ore di lavoro e iniziando quella che sarebbe stato l’inizio della sua grande esperienza lavorativa negli Stati Uniti. Per iniziare da completo fuorilegge $10 l’ora andava bene. Ma questo stato migratorio era la prima cosa da risolvere assolutamente, cosi dopo un paio di mesi siamo andati a Las Vegas! Il piano era SPOSARCI alla ”Una notte brava a Las Vegas”
e questa è una altra storie che magari vi racconterò in una successiva occasione.
Per fortuna ho un cugino che abita a Las Vegas Nevada e ci ha dato una mano bella grossa nella avventura più difficile. Dopo finalmente sposati io e la mia piccola siamo andate in Messico per attraversare la frontiera di San Diego con Tijuana, uscire e subito dopo rientrare  negli gli Stati Uniti e chiedere “ASILO POLITO” mio marito fuori ancora in suolo americano ad aspettare, senza sapere nulla di noi. Dopo una coda chilometrica ci hanno sequestrato tutto, tutti gli oggetti personali dai pannolini ai lacci delle scarpe. 4 ore massimo, giusto il tempo delle pratiche, le verifiche e subito la dimissione, mi dicevano che sarebbe stato veloce, facile e semplice. Dicevano, peccato che in quella frontiera col Messico c’è un carcere di massima sicurezza. Ero in una stanza piena di donne e bambini del Messico, dell’Honduras, dell’Equatore e di tanti altri paesi del Sudamerica tutte che scappavano dalla delinquenza e dei diversi (cartelle della mafia) del loro paesi, per fortuna una volta dentro sono riuscita a rilassarmi, non sapevo che ora erano se sera o ancora giorno, mi sembrava di essere li da una eternità non avevo idea di quando saremmo uscite da li, non ero nervosa, non ancora, mi preoccupava quello che poteva sentire mio marito la fuori senza sapere nulla di noi. Gli ufficiali americani ci trattavano abbastanza bene, per la bambina mi davano latte e i pannolini all’occorrenza o qualsiasi cosa potevo necessitare. Una tv abbastanza grande occupava gran parte del muro affianco a me e la voce dei personaggi animati coprivano tutta la stanza lasciando la mia bambina e gli altri bambini molto concentrati su (Dora la exploradora) all’ora prevista sono arrivati con quello che poteva essere la cena … un burrito messicano… non sono riuscita a mangiare nulla, proprio perché era da tutto il giorno che non mangiavo, accorgermene che dalle 10 del mattino ero li e che ormai era sera mi ha chiuso lo stomaco completamente. Nessuno parlava con noi gli ufficiali di emigrazione passeggiavano avanti e indietro ma nessuna parola o informazione usciva dalla loro bocca. Fra una cosa  e l’altra davo ascolto in silenzio e le chiacchiere di alcune donne che parlavano fra di loro sembrava come se si conoscessero da tutta la vita … ascoltavo le loro storie … ascoltare è stato un grosso errore ho scoperto che la maggior parte di quelle donne stavano li da settimane addirittura mesi. Non sono riuscita a controllare le lacrime. Mi considero una donna forte e mi sento pronta per affrontare l’avversità ma in quel momento l’ignoto mi stava mangiando viva. La mia bambina era calma giocava con altri bambini, per lei era come un asilo nido o una gita scolastica in una piccola stanza di colore azzurro con tanti cuscini e coperte a terra per il “confort”. Altre ore sono passate. La colazione non ha tardato in arrivare, eravamo a circa 24 ore, ora in più ora in meno. Quando iniziavo a farmi delle amiche per le quali sentivo una pena profonda. Donne, mamme che scappavano da una realtà cruda, da una sorte peggiore della mia una realtà che i media italiani non dicono. Come se quella parte del mondo non fosse importante. Quando ormai mi stavo abituando all’idea di passare li dei giorni anche settimane mi hanno chiamata. Dopo 30 ore e l’intervista con l’agente di emigrazione che aveva fatto un corso di lingua italiana, finalmente si è alzato in piedi e mi ha detto
_Benvenuta negli Stati uniti d’America!
In quel momento era iniziato THE FINAL COUNTDOWN dell’anno di tempo che la mia famiglia ed io dovevamo aspettare per finalmente riceve la GREEN CARD in quel momento è iniziato
The American Dream